America
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A New York..

Oggi è il primo giorno di Ottobre. Inizia il mio mese preferito – quello dell’autunno, delle giornate che pian piano si accorciano, del sole che tramonta presto e dei colori forti.
Oggi mi viene in mente un viaggio fatto ormai più di tre anni fa, a New York. Un viaggio che mi è rimasto nel cuore perché il primo così lontano, il primo in un altro continente, il primo con mio fratello, il primo e spero non l’ultimo nella Big Apple.

Ho capito di adorare le città in questo periodo dell’anno, vedere come col loro carattere riescono a scaldarti anche nelle giornate fredde, quelle piovose, umide e anche un po’ più tristi del solito. E allora ripenso a New York, perché ci sono andata che era Marzo, la primavera stava per sbocciare – nonostante il freddo che ricordo di aver patito – e ripenso al fatto che ci vorrei tornare, in autunno però.

L’impatto con la città lo ricordo strano. Era tutto troppo grande, troppo alto, troppo caotico, troppo trafficato – era tutto troppo. Troppo perché quando arrivi da un paesino di 2000 anime, atterrare al JFK e salire su un taxi che ti catapulta di colpo al centro di Manhattan ti fa un po’ sentire dentro ad un frullatore acceso. Poi pensi “Wow, sono davvero a New York” – e quasi non ci credi.
La città che per anni ho visto nel mio telefilm preferito era lì, ai miei piedi per essere scoperta e assaporata dopo alcuni attimi di disorientamento iniziale.

Questa non è una guida di New York.
Questa è la mia New York.

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New York è luce. Quando sali all’ottantaseiesimo piano dell’ Empire State Building con un ascensore super veloce che in trenta secondi ti porta a trecento metri di altezza, gli occhi sbattono contro una miriade di colori luccicanti. Lucine che arrivano dalla strada, dagli uffici e dai palazzi nei quali spesso ti chiedi chi ha la fortuna di abitare. E ti immagini un mondo dentro a quegli appartamenti, il mondo di chi si sveglia al mattino e affacciandosi vede New York, dev’essere una sensazione strana no?

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New York è fatta di riflessi. Ricordo un momento particolare della mia permanenza nella Grande Mela nel quale io e i miei compagni di viaggio ci trovammo tutti e quattro con lo sguardo verso l’alto, quasi a cercare la fine di quei grattacieli spesso nascosta dalla nebbia. Allora ne cerchi i riflessi, quelli nella parte più bassa dei palazzi – dove non c’è bisogno di farsi venire il torcicollo!
E finisce che vedi due città, una reale e una riflessa.

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New York è velocità. Come tutte le grandi metropoli New York non si ferma, anzi forse è la città per eccellenza che non dorme mai. Tutti corrono – per le strane, sui marciapiedi, con le loro auto. Ecco, a New York secondo me hanno tutti fretta, o sono tutti dei gran ritardatari.

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New York è anche (e per fortuna) relax. La domenica abbiamo percorso tutto Central Park da Nord A Sud. Abbiamo lasciato Harlem per immergerci nel polmone verde della città. E trovi un mondo più piccolo dentro a quello enorme che è New York. Qui la gente fa sport, fa pic nic, gioca a calcio con gli amici, porta a spasso il cane e ascolta artisti di strada, proprio come quelli che ho fotografato qui sopra.
Central Park se fosse un giorno per me sarebbe proprio una domenica, una di quelle in cui dimentichi l’orologio e il mondo intero.

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New York è maestosità. E chi se non Lady Liberty può essere più maestosa? Lì alle porte della città, pronta a dare il benvenuto a chi arriva nella sua terra.
Quando arrivai ai suoi piedi ricordo di aver pensato che dalle foto e dalle immagini in tv la immaginavo molto più grande. Però lei non è grande. E’ maestosa, fiera, decisa nello sguardo e quasi dura nelle espressioni.

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New York è sogno. Perché chi non ha mai sognato di andare un giorno a spasso per Brooklyn Bridge immaginandosi sul set di un film?

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New York è lacrime. Perché quando arrivi al World Trade Centre la mente si blocca. Ripensi a dov’eri quel maledetto 11 Settembre e immagini come poteva essere lì. Allora leggi tutti quei nome, quelle dediche, vedi foto di gente sconosciuta che per un attimo senti come un amico. Brividi.

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New York è Hot Dog. Perché i venditori ambulanti dei famosi panini con würstel e salse ciccione esistono davvero eh, mica ci sono solo nei film.

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New York è la piccola Italia. Quella che ormai sta per essere scavalcata dal quartiere cinese. Quella in cui finisci a mangiare in un ristorante dove Angelo, il proprietario, inizia a parlarti della sua vita da emigrato, della mafia italiana a NY, di come funziona la città e di come viaggia con il suo macchinone lungo la quinta avenuta – con la quale lui intende la fifth avenue.

New York è stata una scoperta continua, una città che non smette mai di muoversi e di sorprenderti.
Una di quelle che non può lasciare indifferenti.

Speriamo di rincontrarci in autunno.

20 Comments

  1. Quanto ho sognato con questo tuo articolo, solo la mia mente lo sa. E quanto son d’accordo con te sull’autunno. La cosa che più mi piace fare, quando penso ad un autunno in NY è immaginarmi il suo odore (o puzza, chi lo sa). Lo smog, misto al freddo e ai respiri di milioni di persone. Spero anch’io di andarci, magari in un fine autunno- inizio inverno, per vedere le luci e l’atmosfera del Natale che prendono piede in quell’enorme città.

  2. Seconda mia citta’ preferita, in cui pero’ NON vivrei mai perche’ troppo caotica, anche se piema di una vita incredibile, visto il mio amore per cinema e serie tv per me Manhattan e’ soprattutto un set vivente, perche’ ad ogni angolo c’e’ il ricordo di un film o di una serie televisiva che amo, o la sede di una casa di produzione televisiva, ognuna con il suo shop pieno di gadget: dalla NBC, sotto al 30 Rock, alla HBO, all’incrocio fra la sesta e la 42esima, pieno zeppa di memorabilia di Game of Thrones, alla CBS, e via elencando.

    E va da se’ che nel nostro (finora) unico viaggio (di nozze, tra l’altro, anche se consumato 8 anni dopo “il fatto”) nella citta’ che non dorme mai ( e non smette mai di mangiare, a giudicare dal miliardo di posti in cui mangiare) per me e’ stato tutto un pellegrinaggio, dalla casa di Carrie Bradshaw di Sex and the City nel West Village, al negozio in cui MIranda e Carrie mangiano i cupcakes (la mitica Magnolia Bakery), alla Bethesda Fountain, quella con l”Angelo, davanti alla quale George Clooney stendeva a terra l’impermeabile a Michelle Pfeiffer in Un Giorno per caso, fino al palazzo di Ghostbuster, e quello di Rosemary’s Baby, di fronte al quale e’ stato ucciso Lennon…

    Ma il prossimo anno cade un anniversario grosso, quindi chissa’…

  3. Oh, come concordo!
    Le tue prime impressioni di NYC somigliano molto alle mie.
    All’inizio ti stordisce con il troppo – ti inebria, ti droga, sembra quasi che ti giri la testa.
    Passi la giornata con il naso all’insù, ti fai venire male alla cervicale a forza di guardare in alto, di cercare la cima dei grattacieli, con la bocca aperta dallo stupore. Li guardi riflessi l’uno nell’altro, in un gioco di specchi che ti fa sembrare di essere in una città di cristallo. Ma l’odore degli hot dog e la frenesia della gente ti ricorda quanto è vera, quanto è ancorata alla terra.
    E poi… e poi..
    Ti fa innamorare. Con la sua personalità intensa ed affascinante, con le sue mille sfumature. Con le sue storie e con le sue icone, che hai visto mille volte in televisione e che, quando le vedi dal vivo, di sembra di incontrare un divo per strada.
    Ci tornerei al volo a New York, ho ancora così tanto da scoprire!
    Bellissime foto – mi hai fatto ricordare e sognare, grazie!!

  4. Elisa - Tripvillage says

    Ma mi ero persa il tuo post su NY!!
    Io ci sono stata siano estate che in inverno che in autunno ed hai proprio ragione, l’autunno é uno dei periodi più belli per vedere questa metropoli perché con i colori che ci sono sembra ancora tutto più bello!!
    ti posterò qualche foto 😉

  5. manuelavitulli says

    che bello questo post di NYC 🙂
    Anche io la adoro così! Anche per me è LUCE.
    E anche io sono un po’ contro le guide. Diciamo che ognuno di noi può creare una guida, ma del tutto personale 🙂

  6. Bellissimo post, dove i tuoi scatti fotografici che svelano non troppo mi lasciano ancora di più la voglia di andarci nella Big Apple! 🙂 Grazie!

  7. Ci sono stata esattamente 3 anni fa e ora la voglia di ritornare cresce, e vorrei vederla anche io in autunno per i suoi colori! New York mi ha sconvolta, pian piano e ad essere sinceri quando rivedo foto o film ancora non mi sembra vero di esserci stata! New York è pura magia.

  8. Rif says

    Guarda, giuro che sono senza parole! Mi sono venuti i brividi a leggere le tue parole e a vedere le foto! Mi sono immaginato, per un momento, di essere li a parlare con Angelo della sua vita per saperne ancora e ancora di più. Sarà che io ne sono sempre stato affascinato da questa immensa maestosa città frenetica. E il mio sogno è quello di visitarla, e prima o poi lo voglio realizzare a qualunque costo! Di questo concetto ne ho parlato nel mio ultimo articolo, se ti va mi farebbe davvero ma davvero piacere sapere che ne pensi. Ti lascio il link se ti andasse di leggerlo! Grazie delle parole che mi hai fatto leggere e ancora complimenti! Spero di sentirti presto! Ciao, viaggiatrice!

    https://afreeword.wordpress.com/2015/05/24/il-passeggero-distratto/#more-1254

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